Magia, talento e cioccolato, sono queste le tre parole chiave di Wonka. Peccato che però spendere solo tre parole per questa pellicola non basta, anzi è riduttivo. "Wonka" è il prequel di La fabbrica di cioccolato, in cui il piccolo Charlie riesce a trovare un biglietto d'oro per visitare l'incredibile laboratorio creato da Willy Wonka, in cui anche l'erba si può mangiare e ogni sogno può essere contenuto in una pralina di cacao. Questa storia è ambientata molto prima: stavolta è Wonka a essere un giovane sognatore, che immagina di aprire un negozio di cioccolato alla Galleria Gourmet. La fabbrica è ancora lontana. Povero ma pieno di idee, questo Willy Wonka ha una dote fondamentale: non soltanto è sempre ottimista ed entusiasta, ma riesce a vedere il vero potenziale di cose e persone.
Timothée Chalamet torna al cinema e per l’ennesima volta riesce a lasciarci senza parola, non solo per la sua bravura nella recitazione (ormai quello lo sanno anche i muri) bensì per la sua ennesima riconferma in campo di versatilità. Infatti, non è perfettamente chiaro e dichiarato, ma Wonka è un vero e proprio musical, e viene proprio da qui lo stupore per l'interpretazione di Chalamet, l'attore è un cantante e un ballerino molto più che convincente, e guardando il film non si può che pensare “Siamo di fronte a una star”.
Ma non è tutto merito di Chalamet la bellezza di questo musical, Paul King infatti ci fa vedere una parte di Willy che tutti noi non abbiamo mai potuto vedere. Se è vero che il Wonka di Gene Wilder ci ha mostrato il suo lato sarcastico, allucinato e allucinogeno e Johnny Depp il suo lato da eterno bambino nel corpo di un adulto eccentrico, quello di Chalamet è un personaggio ulteriormente diverso: non ancora chiuso nel suo genio e abituato all'eccesso, questo è un sognatore ai primi passi, molto più dolce e puro.
Scena dopo scena, canzone dopo canzone scopriamo che la passione per il cioccolato viene da sua madre, che oltre a lasciargli in eredità ricette e buoni sentimenti, gli ha lasciato l’insegnamento più importante di tutti ossia che ”Tutte le cose belle a questo mondo sono cominciate con un sogno”. Wonka, come farebbe qualsiasi bravo mago e cioccolatiere, ci porta piano piano a fidarci di lui, nonostante la stravaganza. Ma soprattutto ci porta a credere in noi stessi ed al fatto che con il giusto impegno e la perseveranza si possa davvero riuscire a raggiungere i propri sogni.
Wonka è un film concepito per far stare bene il pubblico e per tutta la sua durata ci riesce, aiutato da scenografie, costumi colorati e le canzoni di Neil Hannon. A rubare a tutti la scena è però l’Oompa-Lumpa di Hugh Grant, la sua versione snob e imbronciata dei futuri aiutanti di Willy Wonka è quel twist di follia in più che giova a una pellicola altrimenti destinata principalmente ai più piccoli, non mi sorprenderebbe infatti se avesse più di un sequel.
Wonka diventa così un film perfetto per le feste, da guardare in compagnia di un bel gruppo di amici (cantando a squarciagola le canzoni ovviamente) e gustando una cioccolata calda.
Ma ricorda “Non è il cioccolato che conta, ma le persone con cui lo condividi.”